Abbiamo concluso l’analisi delle più importanti caratteristiche fisiche e chimiche del terreno. Facciamo adesso un breve elenco di fattori altrettanto importanti da prendere in considerazione qualora si voglia acquistare un substrato o un ammendante da inserire nel nostro cultivo.

Il Rapporto C/N

Il rapporto C/N è un importantissimo parametro che ci permette di valutare quale apporto di azoto verrà rilasciato alla nostra coltura a seguito dell’utilizzo di un qualsiasi ammendante o sovescio vegetale. Tale rapporto va a indicare la ratio tra carbonio e azoto presente nella matrice della nostra copertura.

La decomposizione della sostanza organica è operata nel suolo da speciali microrganismi terricoli che presentano un metabolismo tra il carbonio e azoto che è circa di 24:1. La struttura cellulare di tali microrganismi ha un rapporto C/N di circa 8:1, quindi su 24 unità di carbonio 8 saranno dedicate al mantenimento della struttura cellulare, le altre 16 saranno invece legate al metabolismo e alle funzioni vitali degli organismi.

Nel momento in cui si sceglie una coltura di copertura, o nella pianificazione dell’avvicendamento o del sovescio, al fine di aumentare la sostanza organica, bisogna tenere conto di questo rapporto perché esso è in grado di influenzare la fertilità del suolo.

C/N Alto:

Se lasciamo decomporre sostanza organica (SO) con un rapporto C/N molto elevato, ad esempio quando lasciamo decomporre la so in materiali pagliosi (segatura C/N 50:1- paglia C/N 80:1), per poter metabolizzare il carbonio di tale sostanza, i microrganismi saranno costretti a utilizzare una quota di azoto già disponibile nel suolo. La conseguenza sarà che i microrganismi preleveranno azoto sottraendolo all’uso delle piante coltivate. Questo fenomeno è definito “immobilizzazione” dell’azoto. Il fenomeno, tuttavia, non è irreversibile. L’azoto immobilizzato sarà infatti restituito al suolo nel momento in cui i microrganismi moriranno e la loro struttura cellulare verrà decomposta liberando così azoto nel suolo. È da considerare tuttavia che le matrici ad alto rapporto C/N vanno a creare strutture organiche (humus) stabili nel tempo.

C/N Basso:

Se invece si aggiunge al suolo della sostanza organica con un basso rapporto C/N, i microrganismi consumeranno il carbonio e mobiliteranno l’azoto in eccesso nel suolo facendo quella che si chiama mineralizzazione. Questo azoto sarà prontamente disponibile per le piante, ma si esaurirà più rapidamente e sarà più facilmente dilavato attraverso piogge e annaffiature, rimanendo quindi meno stabile.

Un’altra curiosità molto interessante, che più avanti approfondiremo parlando di metabolismo secondario, è come bassi rapporti di C/N influenzino positivamente il metabolismo secondario dei terpenoidi quindi la produzione di terpeni e cannabinoidi.

Calcare totale e calcare attivo

Per calcare totale si intende la componente minerale del terreno costituita prevalentemente da carbonati di calcio, magnesio e sodio. Data la preponderanza rispetto agli altri, il calcare viene espresso per comodità come Carbonato di Calcio. La sua presenza in quantità non eccessive è da considerarsi positiva per la sua funzione nutrizionale.

Tuttavia, date le complesse interazioni che avvengono nel suolo e sulle superfici di scambio, va presa in considerazione la frazione più attiva del calcare totale: il c.d. calcare attivo. Le particelle di questo sale, con diametro inferiore a 2 mm, sono più facilmente solubili e quindi hanno una maggior interazione, sia con i colloidi che con la soluzione circolante del suolo. Il valore di calcare attivo in percentuale che può essere tollerato da una coltura non superare il 4%.

Salinità (EC)

Questo indice considera i sali solubili presenti in un terreno, siano essi nutritivi come calcio magnesio e potassio, siano essi sali tossici come sodio o cloro.

La salinità di un terreno è fondamentale per la vita di una pianta, ma elevate concentrazioni saline possono creare degli squilibri, delle tossicità o delle variazioni di PH a seconda dello ione che ne è responsabile. Oltre questo, un’elevata salinità crea una tensione nella soluzione circolante (nell’acqua di irrigazione) che rende più difficilmente assorbibile il nutrimento da parte dell’apparato radicale a causa dell’osmosi.

Non è sufficiente considerare la concentrazione di sali solubili per conoscere l’effetto negativo indotto sulle piante dall’aumento della pressione osmotica in quanto bisogna tener conto, a parità di contenuto salino, anche della differente capacità di ritenzione idrica dei terreni, aspetto in grado di regolare la concentrazione salina e la pressione osmotica della soluzione del suolo.

La misura della conducibilità della soluzione del terreno viene eseguita con un conduttimetro su estratti saturi (ECe), oppure su sospensioni di terreno in acqua in rapporto (peso/peso) 1:2,5 (EC 1:2,5) o 1:5 (EC 1:5) e viene espressa in mS/cm. I valori ottenuti misurando l’estratto a saturazione risultano i più correlati con le condizioni di campo.

tab-ec

Una volta letto questo risultato dovremo successivamente indagare su quale è il sale responsabile di un’elevata salinità. Le scelte agronomiche più opportune nel contesto di un terreno con problemi di salinità sono molte:

  • scelta attenta dei concimi minerali (di alta qualità con bassi tenori di sodio e cloro);
  • irrigazioni in quanto la stessa acqua è portatrice di sali, valutabili dal parametro TDS; 
  • apporto di ammendanti che regolano le caratteristiche fisiche e correttivi che regolano le caratteristiche chimiche del suolo.

L’EC è anche un importante parametro nell’utilizzo dell’acqua di fertilizzazione, seppure presenti minor rilevanza in sistemi in aria aperta o di coltivazione organica.

Sostanza Organica (S.O.)

La frazione organica del terreno costituisce generalmente il 1-3% della sua componente solida e il 12-15 % del volume. Questo significa che è un’ importante superficie attiva del terreno a livello di fertilità e di struttura.

La sua importanza nutrizionale dipende sia dal fatto che la sua mineralizzazione (decomposizione) rilascia nel terreno gli elementi che la compongono, sia dal fatto che ha una funzione colloidale in quanto è in grado di trattenere sulla sua superficie gli elementi nutritivi.

La sostanza organica è legata inoltre all’attività dei microorganismi tellurici, la cui presenza è a loro volta indice di fertilità del suolo. La buona capacità di ritenzione idrica è quindi migliorativa soprattutto nei terreni sabbiosi.

Un terreno che presenta una percentuale tra 1,5 e il 4% di sostanza organica viene definito ben fornito, e quindi non saranno necessari apporti esterni addizionali a quelli che vengono normalmente rilasciati dalla coltura in atto. È concezione errata che aumentare a valori sproporzionati il livello di questo componente possa portare solo benefici alla coltura, in quanto della mineralizzazione e quindi disponibilità degli elementi se ne avvantaggiano anche microorganismi non benefici che, grazie all’abbondanza di risorse, riescono a crearsi le proprie nicchie ecologiche nella nostra coltivazione.

Test Finale: Analisi di un Terreno

Siamo giunti alla conclusione del percorso sul suolo. Vediamo se siamo in grado di interpretare correttamente la seguente analisi, identificando i pregi e i difetti di questo suolo e le eventuali azioni da mettere in atto:  

quiz-analisi-suolo


Domande:

  1. Quale è la tessitura di questo terreno? Quali le sue caratteristiche?
  2. La quantità di s.o. è sufficiente a garantire un risultato colturale ottimale?
  3. È un terreno a reazione acida o basica? Cosa ne consegue?
  4. È un terreno che presenta un elevato contenuto di sali solubili? È positiva o negativa come caratteristica?
  5. Il calcare presente è in quantità positive o negative allo sviluppo della coltura?
  6. La mineralizzazione della sostanza organica sarà lenta o veloce?

Per chi avesse avuto qualche problema lasciamo di seguito una tabella riassuntiva dei corretti valori (o meglio intervalli di valori) che dovrebbero avere le variabili in esame per quanto riguarda il terreno.

Sotto alla tabella trovate le risposte corrette al test. Se siete riusciti a rispondere correttamente a tutte le domande allora non potrete più temere analisi del suolo alcuna!

Range dei diversi parametri del terreno

Risposte Corrette

  1. Il terreno è un terreno sabbioso-argilloso. L’alto tenore di sabbia rende questo terreno poco strutturato e suscettibile al dilavamento. I turni irrigui andranno ponderati con cicli di asciutto bagnato brevi e continui, cosi come la fertilizzazione dovrà essere oculata e sempre presente onde evitare problematiche di carenza.
  2. La quantità di s.o. è scarsa. Ciò va a inficiare la nutrizione vegetale, la struttura del suolo e le comunità di organismi tellurici che vi sono annidiate.
  3. Il PH del terreno è leggermente alto, basico. I terreni italiani mantengono generalmente questo valore che, anche se non risulta ottimale, non causa grosse problematiche (soprattutto alla canapa). Tuttavia ne consegue una disponibilità ridotta di alcuni microelementi, ferro e manganese principalmente, di cui si dovrà tenere conto soprattutto in presenza di acque dure a ph basico, e prestando attenzione all’utilizzo di concimi che non vadano ad aumentare il grado di alcalinità del terreno.
  4. La conducibilità viene qui espressa in microsimens, che convertiti in millisimens danno un valore pari a 0.9 di di EC. Il valore della conducibilità del terreno è alto e di questo bisognerà tener conto, sopratutto per quanto riguarda l’utilizzo di concimi minerali. Non è una caratteristica positiva in quanto ci limita con la fertirrigazione minerale aumentando la possibilità di blocchi assimilativi, carenze o stress di diversa natura.
  5. Il calcare totale è medio-alto e ciò va a indicare un terreno calcareo con buona dotazione di carbonato di calcio. Come dicevamo il calcare totale non ci dà reali indicazioni sull’effetto che esso può avere nel breve tempo sulla coltura e sul terreno, tuttavia valori cosi elevati devono portarci all’attenzione. È un terreno che opporrà discreta forza a un correttivo acido (letame-gesso..) ma che sarebbe opportuno integrare per far fronte alle future possibili problematiche di coltivazione.
  6. La mineralizzazione della sostanza organica è desumibile dal rapporto C/N. Il valore 8.72 è un valore molto ridotto che ci fa intuire come la mineralizzazione della sostanza organica progredirà molto velocemente (gli organismi renderanno subito disponibile la sostanza organica alle piante attraverso la mineralizzazione, rendendo però suscettibili di dilavamento i diversi elementi liberati). Si potrebbe in questo caso valutare un sovescio con un erbaio primaverile (veccia-pisello…) al fine di aumentare leggermente il rapporto C/N e garantire una mineralizzazione della s.o. più distribuita nel tempo.

Rubrica Scientifica a cura di Samuele Paganelli

Bibliografia

E. Blagodatskaya, Y. Kuzyakov, Active microorganisms in soil: Critical review of estimation criteria and approaches in Soil Biology and Biochemistry, Volume 67, pp.192-211 (2013)

Paolo Sequi, Fondamenti di chimica del suolo (2005)

A cura di P. Sequi, Chimica del suolo, Bologna, Pàtron (1989)

Alda Belsito et al., Chimica agraria, Bologna, Zanichelli (1988)

Luigi Giardini, Agronomia generale, 3ª ed., Bologna, Pàtron (1986)