Gli ultimi sviluppi fino a fine 2021 per la Cannabis in Italia

Vediamo insieme cosa è successo negli ultimi mesi del 2021 in Italia per quanto riguarda la Cannabis e il Settore della Canapa. 

Partiamo dalla Cannabis parlando della Conferenza organizzata dal Ministro Dadone e dell’avvio della procedura negoziata per la fornitura di Cannabis a uso farmaceutico anche da operatori privati. Successivamente parleremo del Settore della Canapa e dei Lavori in Commissione Agricoltura sulla Canapa.

La Conferenza di Genova "Oltre la Fragilità"

Si è da poco conclusa la Conferenza di Genova ‘Oltre la fragilità’ voluta dal Ministro Dadone: uno strumento multi-approccio previsto dalla legge 309 del 1990 a cadenza triennale, la cui periodicità non era però mai stata rispettata: l’ultima conferenza si era riunita nel 2009 per poi non essere mai più riconvocata fino al 2021. Questa conferenza è uno strumento che serve a dare al legislatore naturale (il Parlamento) tutti i dati e le necessarie informazioni, anche scientifiche, per aggiornare e migliorare la legislazione vigente.
L’approccio dei relatori della conferenza alla cannabis non ha trovato una quadratura chiara come auspicato dagli operatori sul campo, sebbene giusto un anno fa la Commissione Droghe dell’ONU abbia cancellato la cannabis dalla IV tabella della Convenzione del 1961 anche con il voto favorevole dell’Italia.
Tra il 2016 e il 2020, informa la Commissione Droghe dell’Onu, si è svolto un complesso processo che ha portato a un accordo tra gli Stati membri delle Nazioni Unite per modificare la tabellazione di “cannabis” e “resina di cannabis” all’interno della Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961, riforma avvenuta circa un anno fa. Ma l’INCB (l’organo internazionale per gli stupefacenti) sempre all’ONU, decidendo in maniera autonoma, ha intrapreso una strada differente, dimostrandosi sordo alle evidenze scientifiche e alle esigenze della società civile.

Avviata in Italia la procedura negoziata per la fornitura di Cannabis a uso medico anche da operatori privati

Andrea CostaSottosegretario alla Salute ha dichiarato al Sole 24 Ore: “Questo è un tema che stiamo affrontando insieme ai ministeri dell’Agricoltura e dell’Interno, siamo a buon punto del percorso”. La ‘carenza di cannabis a uso medico è ormai un problema cronico: lo dicono i numeri e lo denunciano le farmacie. Per il 2021 è stato previsto un consumo di oltre 1400 kg, ma lo Stabilimento Chimico Farmaceutico Militare di Firenze (SCFM) – che dal 2016 è stato indicato per la produzione nazionale di cannabis per uso medico – è in grado di produrne circa 300 kg. Altri 900 kg sono stati importati nel 2021 attraverso il Ministero della Salute olandese e il resto per importazione sempre tramite lo SCFM.

Anticipata a Mi Manda Rai3 da Costa, è già online la procedura per la fornitura di cannabis medicinale ad alto tenore di thc nella sezione “Bandi” del sito del Ministero della Difesa , consultabile da qui.

Coltivazione e uso ricreativo in Italia

“La Commissione Giustizia della Camera l’8 settembre scorso ha adottato il testo base che depenalizza la coltivazione di al massimo quattro piante femmina di cannabis”, annuncia Mario Perantoni, deputato 5 Stelle e relatore del ddl. Sul provvedimento Italia Viva si è astenuta, mentre favorevoli sono Pd, M5s, LeU e +Europa. Il centrodestra ha votato contro l’adozione del testo a esclusione del deputato liberale di FI, Elio Vito, dichiaratamente antiproibizionista. Come Zingaretti, anche Letta resta tiepido e sembra cercare di evitare l’argomento anche se gli elettori del PD (e non solo) sembrano per la maggioranza favorevoli secondo il sondaggio pubblicato con SWG dall’associazione MeglioLegale.

Il Referendum sulla Cannabis in Italia

Nonostante i parlamentari sembrino ostici a trattare il tema referendario, pochi giorni fa il Presidente del Consiglio Mario Draghi durante la conferenza stampa di fine anno ha chiaramente dichiarato che “il Governo non si costituirà contro i referendum in Corte Costituzionale”. Il Referendum sulla Cannabis ha ottenuto uno straordinario successo con più di 620.000 firme raccolte soprattutto online grazie all’utilizzo dello spid come mezzo per agevolare la partecipazione democratica anche in questi momenti di difficile aggregazione.

Organizzato da un gruppo di associazioni antiproibizioniste e di attivisti guidati tra gli altri da Meglio Legale e dall’Associazione Luca Coscioni che si batte da tempo anche per l’effettiva disponibilità di cannabis terapeutica.

 

Aggiornamenti Settore Canapa in Italia 2019-2021

Uso umano e Zootecnico

Il settore della canapa italiano ritorna sulle agende politiche dei partiti di maggioranza con tante proposte di legge licenziate dalle Commissioni di Camera e Senato ed emendamenti inseriti (senza successo) anche in legge di Bilancio.

Canapa Sativa Italia (CSI) osserva con interesse misto a preoccupazione questa rinnovata attenzione da parte delle forze politiche: le proposte dimostrano volontà di regolamentazione e di maggiore chiarezza che riteniamo assolutamente necessaria per un settore nato 5 anni fa e che oggi, nonostante la crisi, conta tante aziende, giovani imprenditori e famiglie che con passione portano avanti le loro attività nonostante le difficoltà che il prodotto intrinsecamente presenta, anche a causa dei pregiudizi anti scientifici. La preoccupazione risiede nel fatto che le proposte siano molto eterogenee tra di loro.

Canapa per l'alimentazione animale

Con una nota del 14.05.19 e un decreto del 4.11.19 si vieta rispettivamente l’alimentazione animale con CBD e si fissano i limiti di THC per quella umana, ma si continua a non normarla.

Il PD e M5S (tra cui Mantero, Giarrusso, Paragone, Martelli) avevano già nel tempo presentato diverse proposte sulla cannabis (tre del Pd, tre del M5s, una di Leu, una del Gruppo Misto e una di iniziativa popolare, il Manifesto Collettivo). Tra queste una più recente proposta di emendamento alla legge di bilancio del PD -firmatari Bossio e Ginetti- concentrata sulla Cannabis medica e su un regime autorizzatorio di distribuzione controllata. L’emendamento non è però stato segnalato in legge di bilancio e non verrà discusso.

Mentre i deputati del partito democratico fanno a gara a lanciare dichiarazioni sulla Cannabis, il Senatore piemontese Mino Taricco e la Senatrice toscana Caterina Biti – due importanti rappresentanti del partito (che siedono in Commissione Agricoltura, dove la Biti è vice-presidente) hanno presentato un emendamento che prevede che i prodotti della cannabis siano assoggettati a un’autorizzazione distributiva come i tabacchi e le sigarette elettronicheemendamento che non aiuterebbe affatto il settore, più simile a quello agroalimentare. Un emendamento già visto in una superata proposta sul tema del M5Sd.

Uso Umano della Canapa

Nonostante l’associazione Canapa Sativa Italia veda con interesse iniziative che mirino a una maggiore chiarezza normativa che vada verso la regolamentazione del consumo umano -punto cardine per lo sviluppo organico e competitivo della filiera italiana- è da sempre molto diffidente all’ipotesi di assoggettare una pianta come la cannabis a un regime di monopolio sul modello del tabacco. La Cannabis con thc potrebbe prestarsi al limite ad essere inserita in un modello tipo alcolici che permetta la sopravvivenza delle piccole produzioni di qualità e che valorizzi, come già accade per le cantine vinicole del Made in Italy, le eccellenze anche legate ai vari territori specifici del nostro paese.

Mentre in molte nazioni come gli Stati Uniti, la Svizzera, ma anche paesi europei quali l’Austria, la Repubblica Ceca e la Germania, i fiori di cannabis con valori molto bassi di thc come quelli della canapa, sono liberamente venduti con destinazione d’uso alimentare (spesso come tisana), l’Italia ha limiti di THC ammessi negli alimenti più bassi rispetto ad altri paesi  (anche europei). E questo accade nonostante gli ultimi 5 anni di libera circolazione della canapa non stupefacente dimostrino direttamente “sul campo” l’inoffensività della stessa. 

La necessità di controllare la distribuzione è strettamente correlata a eventuali rischi connessi al consumo. Rischi che vengono meno nel caso della canapa non stupefacente con valori bassissimi di thc come dimostra, tra gli altri, anche un recente studio dell’Università di Bologna.

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Crowdfunding – Dona Ora!

Le associazioni lanciano un crowdfunding per consentire a chiunque di donare per il ricorso al TAR con un click. Dona ora e dillo a colleghi, clienti, amici e parenti!

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I Lavori sulla Canapa in Commissione Agricoltura fino a fine 2021

La Commissione Agricoltura si sta muovendo nella giusta direzione, seppur con tutte le difficoltà della produzione legislativa in un contesto di contrasti politici importanti: 

Si provano a risolvere le problematiche sul fronte agricolo introducendo tra i prodotti che si possono ottenere dalla canapa “anche i materiali destinati alla distillazione, all’estrazione e a uso erboristico e aromatizzante, nel rispetto delle specifiche discipline dei rispettivi settori”, ai sensi della normativa sovranazionale come già ricordato dalla sentenza della Corte di Giustizia Europea.

 “Un secondo intervento riguarda invece la materia dei controlli ed è diretto a risolvere una situazione di difficoltà in cui incorrono i coltivatori quando questi si trovino a trasportare la canapa al di fuori dei campi dove si svolge la coltivazione” afferma Taricco.

Accogliamo quindi con piacere gli sforzi nella direzione di approvare il DDL 2319 – Taricco ed altri. – Disposizioni in materia di filiera agroindustriale della canapa. 

Per chi volesse approfondire, qui sotto riportiamo parte dei lavori in Commissione Agricoltura sulla Canapa: 

Per informazioni 

Email: segreteria@canapasativaitalia.org

Tel /WhatsApp: +39 350 0703263

 

Foto: Semi Matti