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Sagra di paese, un giovane agricoltore presenta il suo nuovo progetto, ma sorgono dei problemi.

La sera del giorno 19 luglio 2019 Il giovane menzionato dagli articoli vendeva Canapa Legale Certificata e Regolare.

Le ffoo hanno proceduto a sequestro, che secondo la nostra opinione è illegittimo: le più recenti pronunce dei tribunali prevedono una precedente campionatura – è importante rendersi conto che si tratta di un semplice controllo e non di un arresto, non di una condanna. Non certo una conseguenza di un qualche tipo di illecito accertato.

Definire il contenuto delle confezioni “sostanza stupefacente”, in corso di indagini, è per giunta è un errore gravissimo, diffamatorio. Bisogna che sia chiaro che la cannabis light prodotta secondo le indicazioni della legge 242 non è una droga, e non ha nulla a che fare con “lo spaccio o altre attività criminali” se non per il fatto che, al contrario, il fiore può costituire un efficace deterrente al consumo di cannabis, attualmente fiorente e costantemente disponibile nel mercato illegale.

Il nostro Giovane Socio è un agricoltore esperto e onesto. “Ho deciso di coltivare la canapa perché è una pianta meravigliosa, mi consente di dare il meglio di me stesso e può consentirmi di guadagnare da vivere” il pomeriggio stesso si era recato in caserma a dichiarare l’attività che avrebbe svolto. Ha allegato tutta la documentazione che un’azienda agricola può fornire una documentazione assolutamente esaustiva molto più dettagliata e completa di quella richiesta dalla legge stessa.

Mentre il caso si risolverà probabilmente con dissequestro e assoluzione, accertata dal CTU la non efficacia drogante, le notizie fuorvianti diffuse sul conto del giovane ragazzo fanno parte della memoria collettiva. Quello che ci preoccupa è che questo stesso evento è stato totalmente travisato dagli articoli proliferati in rete di cui si chiede puntualmente, uno per uno, la rettifica.

Dai vari articoli si legge “Sottoposte a sequestro di 56 barattolini e 17 bustine sottovuoto, contenenti complessivamente circa 150 grammi di sostanza stupefacente”. L’associazione e gli esperti del settore ritengono che la “cannabis light” non possa essere definita come sostanza stupefacente quindi tale affermazione ci risulta estremamente fuorviante e pericolosa.

In questo contesto tutti gli articoli sopracitati decidono di costruire un inesistente impianto accusatorio nei confronti del ragazzo che ha deciso di investire i propri soldi e il proprio sudore in un’attività legale, regolarmente tassata e nel proprio paese. Infatti la notizia ha leso l’immagine del giovane ragazzo anche senza aver fatto il suo nome a causa del piccolo paese in cui vive e della scarsa diffusione della coltivazione di canapa. Vogliamo ribadire che le analisi erano già state fornite ma le autorità hanno proceduto ugualmente al sequestro. Doppie analisi, una squadra di Agenti e unico risultato dell’operazione: Creare disagi ad una sagra di paese e disturbare una lecita attività commerciale.

L’operazione descritta dagli articoli infatti non è una “riuscita operazione di polizia”, risulta invece essere l’ennesimo fallimento della politica proibizionista, di cui sono vittime persino i giudici e le forze dell’ordine costretti a tutta questa inutile trafila da una normativa incompleta. Un’altro spreco di risorse e di tempo tutto italiano. Uno specchio per le allodole, con la corruzione che dilaga e la criminalità organizzata che prolifera.

di Mattia Cusani | Direttivo Canapa Sativa Italia

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