Stabilità dei cannabinoidi: confronto tra piante da seme e piante da clone in diverse regioni italiane.
Evaluation of cannabinoid stability: comparison between seed plants and clone plants in different Italian regions.
Un lavoro di squadra, uno sponsor importante e in meno di un anno si avvia il progetto di ricerca sull’intera pianta di Cannabis Sativa L. con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, unico ente pubblico del SSN titolato a fare ricerca sulla Cannabis.
L’associazione Canapa Sativa Italia (CSI) presenta l’attivazione del primo di una serie di progetti e approfondimenti che ha commissionato e finanziato anche con l’ausilio di sponsor tecnici, per contribuire alla ricerca sulla Cannabis Sativa L.
Il primo partner pubblico ad accettare di condurre una ricerca sull’intera pianta di canapa è l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM, Portici, NA). Evaluation of cannabinoid stability: comparison between seed plants and clone plants in different Italian regions è un progetto mai avviato prima in Italia.
Uno dei dieci presenti sul territorio nazionale, l’IZSM è un ente sanitario italiano, opera nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale, si occupa di sanità pubblica, sicurezza alimentare e medicina traslazionale di prevenzione, in particolare sul binomio ambiente-salute. A Portici sono i primi ad aver incluso la Cannabis e i cannabinoidi tra le proprie attività istituzionali, oltre ad essere il primo IZS italiano ad avere l’autorizzazione rilasciata dal Ministero della Salute per la coltivazione di Cannabis a thc non noto a fini sperimentali.
Perché questo studio
CSI siede al primo Tavolo di Filiera presso il MIPAAF, ma il lavoro procede in tempi non consoni, non adatti al rapido sviluppo del mercato di questa pianta all’estero. L’associazione ha quindi deciso di investire risorse proprie e di fare fundraising per commissionare due studi. Una consulenza legale sull’application del fiore di canapa come novel food in Europa e una ricerca biotecnologica. La seconda è partita e consegnerà al tavolo e al pubblico evidenze importanti al termine delle analisi.
Grazie a chi è possibile
Un lavoro di squadra straordinario. Competenze, determinazione e passione.
Primo tra tutti il fondamentale supporto del Socio Francesco Scopelliti, agronomo e ricercatore con diversi anni di esperienza maturata sul campo all’estero – prima in California, poi in Belgio, infine nuovamente in Italia. Oggi è presidente di Canapantica Social Club a Torino e continua ogni giorno a collaborare con CSI per uno sviluppo lungimirante di questo settore, lavorando all’esperimento e al reperimento dei fondi in prima persona. Altro fondamentale apporto, quello del Presidente dell’Associazione Massimo Cossu, facilitatore e quindi coordinatore dei vari soggetti.
In tempi rapidissimi Francesco Scopelliti, ha coinvolto un partner tecnico (Advanced Nutrients) che ha partecipato in kind donando i suoi concimi, ma soprattutto offrendo un sostanziale apporto economico. Advanced Nutrients ha rivoluzionato il mondo dei concimi per il mercato idroponico. L’azienda ha sempre effettuato ricerca ad alto livello, non poteva sfuggire loro il valore di uno studio come questo.
Altri soci si sono impegnati a trovare compagni di strada per la quota eccedente di spese: soprattutto costi di analisi, spese di spedizione di cui CSI vuole approfondire un regolamento a tutela del consumatore in sede del tavolo), acquisto di substrato idoneo, vasi in tessuto. Gli agricoltori di CSI dato disponibilità a esserci e mettere a disposizione – in un periodo in cui il lavoro nei campi è già al massimo della sua intensità – terreni, attrezzature e irrigazione, lavoro. Per rispondere al rigido protocollo, sono state selezionate 12 aziende agricole disponibili. Si tratta spesso di piccole aziende craft e specializzate di cui vi abbiamo già parlato.
Trovati finanziamenti e coltivatori, si è proposto all’ISZM il progetto di ricerca, certi dell’interesse e della competenza di Augusto Siciliano (1992, Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, responsabile scientifico del progetto).
Una collaborazione germogliata dalla rete di professionisti di questo giovane settore, grazie anche alla community di Canapa Sativa Italia, nata sui social nel 2018. Una grande opportunità quella di lavorare con l’Istituto Zooprofillatico del Mezzogiorno, unico Ente non militare autorizzato in Italia a fare ricerca sulla Cannabis.
Il Progetto di Ricerca
I Soci di CSI, gli sponsor, l’Istituto Zooprofilattico mirano a far progredire il settore e a colmare un gap che ha il nostro paese (nonostante il clima ideale e i bravi ricercatori): la ridotta presenza di dati e pubblicazioni scientifiche italiane riguardanti l’agronomia dell’intera pianta di Cannabis. Le informazioni di cui disponiamo riguardano ricerche e statistiche che coinvolgono destinazioni d’uso differenti (fibra, seme, produzione di olio). In altri paesi, spesso in quelli dove non si è mai interrotta la coltivazione della Canapa anche in Europa, la ricerca non si è mai interrotta.
Questa ricerca si pone come obiettivo principale la valutazione e il confronto della stabilità produttiva di cannabinoidi in piante germinate da seme di varietà certificate e in piante derivanti da replicazioni agamiche quindi da cloni, sempre di varietà certificate.
La sfida è rappresentata dal lato computazionale: tanti sono i dati statistici su cui l’analisi verrà svolta a partire da un numero considerevole di piante, con molti parametri per ogni test. Le valutazioni analitiche saranno effettuate su numerosi campioni di infiorescenze. Una grande analisi dati fondamentale per stabilire la diversa risposta che una scelta propagativa (seme o talea) può avere nei confronti della stabilità dei composti attivi.
La scelta di realizzare l’esperimento in diverse parti di Italia permette una piena espressione degli effetti ambientali, consentendo di valutare -a parità di input di coltivazione- come la varietà selezionata si comporti da seme e da talea, considerati gli ambienti di coltivazione.
400 piante ottenute da seme e 400 da cloni (talee) appartenenti alla stessa specie sono state distribuite insieme a terriccio, concimi specifici e vasi in tessuto alle 12 aziende situate in parti eguali al nord, centro e sud del paese. Il numero di piante ammesse alla sperimentazione garantisce un’importante base statistica; la dislocazione delle aziende agricole assicura uno studio esaustivo del comportamento delle piante per area geografica, consentendo un’analisi ecotipica oltre che di stabilità varietale.
Questo progetto vuole studiare come il tipo di propagazione (da seme o da talea) e l’ambiente incidano sulla produzione di cannabinoidi della stessa varietà: permette un fondamentale confronto di stabilità tra le piante da seme e le piante da clone.
Per la prima volta lo si fa analizzando piante che si trovano nell’area geografica del nostro paese: si esamina come una specifica varietà di Cannabis Sativa L. si comporti proprio lungo l’Italia, in che modo la propagazione e l’area geografica incidano sui livelli e sulla stabilità della sua produzione di composti attivi.
Referenti e Contatti
Coordinatori del Progetto di Ricerca:
Massimo Cossu +39 329 0218913, Augusto Siciliano, Francesco Scopellitti
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Rappresentate Istituzionale: Mattia Cusani +39 328 629 6580
Ufficio Stampa: Diana Marrone +39 349 5517623
Informazioni sull’Associazione + Whatsapp: +39 350 0703263
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Foto: Orti Castello