Il seme di canapa è un’integratore alimentare molto utile per l’equilibrio immunitario, circolatorio e nutrizionale.
Con le sue doti antinfiammatorie, uno sportivo ne ricava grande capacità di recupero e rilassamento muscolare.
I nutrizionisti combinano con l’olio di semi di canapa la capacità di abbassare i livelli di colesterolo con l’aumento del metabolismo. L’apporto di Omega 3, 6 e 9 insieme rendono i semi di canapa un alimento veramente prezioso che aiuta ad alleviare e prevenire diversi disturbi quali fra i tanti il colesterolo. Come era chiaro già agli antichi, la canapa è una pianta dai mille usi anche umani, una fibra versatile, ma anche un super-nutriente che apporta in una dieta bilanciata il 20-30% di carboidrati, il 20-30% di proteine e il 10-15% di fibre necessarie, oltre che tutti gli aminoacidi essenziali.
Francesco Procacci, 36 anni, fondatore di Cereris Azienda Agricola, socio della cooperativa Centro Operativo Sviluppo Canapa del Sud e associato a CSI Canapa Sativa Italia, associazione di categoria che siede al tavolo Tecnico istituito presso il Mipaf, ha voluto raccontarci la sua esperienza:
“Mi dedico alla coltivazione di canapa industriale dal 2014. Nel 2016 ho iniziato a coltivare, nella mia azienda agricola biologica, canapa per la produzione di seme dal quale ricavo olio, farina e semi decorticati, ideali da mangiare soli o accompagnati a muesli, zuppe e insalate.
Negli anni ’30 l’Italia era il paese con la migliore canapa al mondo coltivata su un’estensione di oltre 135.000 ettari, il Sud era in testa a un impero fatto di saperi e di importanti ritorni economici. Oggi siamo a meno di 5000 ettari di canapa in tutta Italia. Coltivare canapa sativa oggi è una sfida, per la cronica incertezza legislativa e perché il nostro mercato è invaso da oli e altri prodotti alimentari che provengono dall’estero e sono spesso più scadenti.
Ci sono tante varietà di canapa da seme da cui ricavare olio e farina, il fatto che oggi sia una coltura poco praticata dipende anche dalla mancanza di economia di filiera. Questa pianta tenace, coriacea, dalle proprietà spettacolari, ha oggi alti costi di lavorazione. Dopo averci nutrito e vestito, può diventare materiale edilizio unico nel suo genere, isolante e al tempo stesso traspirante – ma queste valorizzazioni sono quasi assenti nel nostro paese e ne risente anche la trasformazione alimentare.
Tra le tante produzioni una particolare attenzione va all’olio di semi di canapa, ottenuto rigorosamente da un processo di spremitura a freddo. L’olio di canapa viene consumato a crudo per condire e accompagnare insalate e ortaggi, oppure sul pane ancora caldo, sulle patate lesse e sul pesce: ha un aroma vicino alla nocciola appena matura ed esalta sorprendentemente i sapori. E’ venduto in formati di 250ml perché ha stretti tempi di deperimento una volta aperto. Il prezzo di un olio di semi biologico e spremuto a temperature inferiori ai 28, come il mio olio, non può costare meno di 10 euro.
Ogni bottiglia del mio olio, una busta di semi o di farina, porta nel piatto una scelta di lavorazione antica e sostenibile che parte dalla preparazione meticolosa dei terreni, passando per la semina fino alla raccolta con la trebbiatura ed il successivo sfalcio, ranghinatura, ed infine l’imballaggio della paglia risultante dalla trebbiatura”.
L’olio di semi di canapa nelle diete è assunto a dosi regolari a cucchiaio grazie al suo apporto di ferro, calcio, manganese e fosforo, vitamine A, E, PP, C, e del gruppo B. Può aiutare a livello topico con la psoriasi e l’eczema. Come integratore aiuta con le infiammazioni, i suoi omega 3-6-9 sono un alleato contro il colesterolo e ha un’alta presenza di Vitamina A che lo rende un ottimo anti-ossidante contro i radiali liberi.
La farina di canapa giova di tutte le proprietà nutraceutiche dell’olio di semi ed è ideale per pane, pizza, focacce e biscotti. Si aggiunge agli impasti nella percentuale del 10-15%. Può anche essere utilizzata nella preparazione della pasta fatta in casa come ad esempio gli gnocchi, nel cui impasto possiamo anche aggiungere 30% di farina di canapa grazie all’aiuto legante che ci da la patata. È anche scelta per arricchire frullati e minestre in diete vegane e rende il colore del vostro prodotto da forno più ambrato.
Ecco una gustosa ricetta, tratta da “Il Quaderno delle Zucche, Kellermann Editore”:
Biscotti alla zucca e farina di canapa
Rivisitata da “Diti da te’
Ingredienti:
- 250 gr di purea di zucca
- 360 gr farina
- 40 gr farina di canapa
- 250 gr burro
- 200 gr zucchero,
- zucchero a velo per completare
- Opzioni: cannella o curcuma+pepe nero selvatico del Madagascar in aggiunta all’impasto.
Preparazione
Ammorbidire il burro a temperatura ambiente, setacciare la farina e impastarla col burro.
Unire la zucca e lo zucchero continuando a lavorare la pasta fino a che sarà omogenea.
Dividere la pasta in quattro o cinque parti e per ognuna stendere sul tavolo un pezzo di pellicola alimentare, appoggiare sopra un pezzetto di pasta, mettere un altro strato di pellicola e stendere gli strati con un matterello fino a raggiungere 1 cm di spessore.
Congelate i panetti, pre-riscaldate il forno a 180°, tagliare i panetti ancora congelati a fette spesse 5 mm e regolarne lunghezza a piacere. Predisporli distanziati su una leccarda rivestita di carta forno e cuocere per 10 minuti circa, finché le estremità si indorano.
Lasciare raffreddare e servire cosparsi di zucchero a velo vanigliato.
Buon Appetito!